GERANIO AFRICANO

Il raffreddore è, purtroppo, uno dei fedeli compagni della stagione invernale. E’ così frequente che spesso porta a desiderare una cura vera e propria del raffreddore, piuttosto che agire sui sintomi facendo ricorso a medicinali, non privi di effetti collaterali. Grazie alla natura, in questo caso sudafricana, è possibile realizzare anche questi sogni. Negli ultimi anni l’interesse scientifico ha infatti portato a conoscere e ad apprezzare le proprietà di una particolare varietà di geranio, originaria del Sudafrica (Pelargonium sidoides). Sembra che il geranio africano sia stato importato in Europa da un inglese, malato di tubercolosi e curato proprio grazie al suo estratto noto alle popolazioni locali. L’estratto dalle radici è stato più recentemente sottoposto a studi clinici, che ne hanno confermato le proprietà antivirale, antibatterica e immunomodulatoria, quindi, ha trovato indicazione in caso di infezioni delle vie respiratorie sia nei bambini che negli adulti. Si può considerare un valido alleato naturale per combattere i sintomi del raffreddore. In particolare:

  • grazie al contenuto di cumarine, acido gallico e tannini, agisce aumentando la produzione di sostanze tossiche per i batteri da parte dei macrofagi e di citochine, in più l’acido gallico favorisce la funzionalità del sistema immunitario contro le infezioni;
  • l’azione antivirale consiste nell’ostacolare l’adesione del virus alle cellule e la sua replicazione una volta avvenuta l’infezione;
  • l’effetto secretomotorio migliora i meccanismi di eliminazione del muco, via di espulsione dei patogeni.

In uno studio del 2018 si è indagata l’applicazione del geranio africano per la cura della broncopatia cronico-ostruttiva. Dai risultati è emerso un miglioramento della qualità di vita, con attenuazione dei sintomi tosse, produzione di muco e dolore retrosternale.

Azione naturale contro il raffreddore!

L’estratto standardizzato di Pelargonium sidoides (EPs®7630) è stato oggetto di studi clinici condotti sia sugli adulti che sui bambini: sono state dimostrate l'efficacia e la tollerabilità della terapia a base dell’estratto nel trattamento di bronchite, tonsillo-faringite e di rinosinusite rispetto al placebo. I componenti nel Pelargonium sidoides sono diversi, ma in questo estratto sono ben determinati come quantità, in modo da garantire un’attività del preparato costante e riproducibile. L’estratto EPs®7630 è derivato da piante selezionate, coltivate e preparate in maniera altamente controllata, ed ottenuto con un processo estrattivo brevettato, anch’esso altamente standardizzato. La sua principale indicazione è l’attenuazione del raffreddore comune negli adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni (compresse), ma è disponibile anche la versione in sciroppo, che si può assumere dai 6 ai 18 anni di età, ma non dai bambini di età inferiore per mancanza di dati sulla sicurezza. La durata complessiva del trattamento è sette giorni con tre somministrazioni al giorno (mattina, mezzogiorno e sera) sia per quanto riguarda le compresse che lo sciroppo. Si consiglia di evitare l’assunzione di questi medicinali in caso di tendenza al sanguinamento, assunzione di farmaci che inibiscono la coagulazione, insufficienza renale o epatica grave.

Per la gola

Per dare sollievo alla gola infiammata è indicato un medicinale a base di flurbiprofene, antinfiammatorio ed antidolorifico, efficace anche in caso di gengiviti, faringiti e stomatiti, che possono essere conseguenti a terapia dentaria. Se in versione spray, si consiglia di nebulizzare il liquido tre volte sulla parte interessata ogni 3-6 ore per un trattamento di tre giorni a partire dai 12 anni di età. Le pastiglie sono da sciogliere lentamente in bocca ogni 3-6 ore, a seconda della necessità, fino ad assumerne al massimo otto al giorno.

Per la tosse

Se il raffreddore fosse accompagnato da tosse grassa, potresti aver notato un’aumentata produzione di muco viscoso, che riveste la mucosa delle vie respiratorie. La produzione di muco è un meccanismo di difesa per intrappolare le particelle estranee e impedire la proliferazione di microrganismi patogeni, favorendone l’espulsione. Se il muco è molto viscoso, le ciglia hanno una mobilità ridotta, con una minor efficacia nello spostamento del muco, esponendo le vie respiratorie ad un rischio maggiore di infezioni. Può risultare utile un rimedio con azione espettorante o mucolitica. Gli attivi espettoranti stimolano le ghiandole a livello bronchiale a produrre secrezioni più fluide e, quindi, più facili da eliminare attraverso le vie respiratorie. Un altro meccanismo degli espettoranti è migliorare la motilità delle ciglia e rendere più efficace lo spostamento del muco. I farmaci mucolitici e fluidificanti modificano le caratteristiche del muco bronchiale (N-acetilcisteina, carbocisteina) rendendolo meno viscoso. I mucolitici sono controindicati per i bambini al di sotto dei 2 anni di età come rimedi contro la tosse con catarro. Si consiglia, inoltre, di umidificare l’ambiente, poiché l’umidità favorisce la produzione di un muco più fluido, igienizzare le mani spesso e bere molto per idratare il muco.