COVID-19 e SISTEMA IMMUNITARIO

Il nostro intestino contiene circa 38 trilioni di microbi (microbiota) e il loro genoma (microbioma) complessivamente possiede 150 volte più geni del genoma umano. Il microbiota gastrointestinale offre dei benefici importantissimi ed essenziali per la salute del suo ospite grazie al suo ruolo nella digestione, produzione di nutrienti, disintossicazione, protezione contro agenti patogeni e regolazione dell’omeostasi immunitaria innata e adattativa.

La nascita è il momento in cui inizia il “dialogo” tra sistema immunitario e microbiota e, successivamente, durante la crescita, il microbiota modella lo sviluppo del nostro sistema immunitario e viceversa. L’epitelio intestinale è costituito da un singolo strato di cellule che fornisce una barriera fisica primaria che separa i commensali del lume intestinale dal tessuto sottostante. Sebbene le cellule epiteliali non siano classificate come cellule immunitarie, esse svolgono anche una serie di ruoli immunoregolatori: secrezione di peptidi antimicrobici, citochine e chemochine. Si è visto che un microbiota intestinale alterato può influenzare il ruolo immunoregolatore delle cellule epiteliali. In condizioni normali il sistema immunitario aiuta a mantenere una comunità microbica stabile, mentre il microbiota produce segnali che supportano lo sviluppo e le risposte del sistema immunitario.

Cosa significa tutto ciò? Significa che per mantenere una omeostasi immunitaria efficace per la protezione da agenti patogeni è fondamentale mantenere in equilibrio il microbiota intestinale. Ma cosa lo altera?

A parte i fattori genetici individuali sono fondamentali anche quelli ambientali. Tra questi vi sono l’uso eccessivo di farmaci, lo stile di vita e le abitudini alimentari. Un’altra cosa importante da ricordare è che esiste un asse bidirezionale tra cervello-intestino-microbiota e questo fa si che vi sia un network di comunicazione tra sistema nervoso centrale e tratto gastrointestinale e viceversa. Il microbiota e il cervello comunicano tra loro attraverso varie vie tra cui il sistema immunitario, il metabolismo del triptofano, il nervo vago e il sistema nervoso enterico, coinvolgendo metaboliti microbici tra cui acidi grassi a catena corta, aminoacidi ramificati e peptidoglicani. Lo stress, in particolare, può avere un impatto significativo sull'asse microbiota-intestino-cervello a tutte le età. E’ quindi importante in questa particolare situazione in cui ci troviamo imparare a gestire lo stress, poiché questo ha un impatto rilevante sul microbiota, sul sistema immunitario e sul sistema nervoso

È importante quindi curare due cose in questo momento: la salute intestinale e la salute mentale.

E come farlo? Non esiste una strategia comune poiché siamo tutte persone diverse con approcci diversi alle situazioni. Può essere utile però: prendersi cura del nostro microbiota, che poi si prenderà cura del nostro sistema immunitario e nervoso, e prendersi cura della nostra parte emotiva. Il supporto per un microbiota sano si attua prevalentemente con la alimentazione e ad oggi, nonostante vi siano vari punti di vista, quello che maggiormente prevale è il ruolo benefico della dieta mediterranea ricca in fibre, cereali integrali, verdura, legumi e frutta. Bisognerebbe preferire le proteine vegetali rispetto a quelle animali poiché favoriscono maggiormente la crescita di bifidobatteri e lattobacilli, con aumento della produzione di acidi grassi a catena corta e riduzione della infiammazione intestinale.