ENZIMI DIGESTIVI

Sedersi a tavola per gustare deliziose portate è sempre un’occasione gradita, ma che può portare al rischio di una cattiva digestione, con sintomi come dolore e gonfiore allo stomaco, sonnolenza e mal di testa dopo i pasti, pesantezza o reflusso gastrico. Questi disturbi sono più frequenti quando vengono introdotti alimenti come latte e derivati, carne (proteine complesse), cibi grassi o fritti, verdure ricche di fibre. Altri fattori che possono favorire la comparsa sono stress e stile di vita sregolato, un’infezione da Helicobacter pylori e anche alcune patologie che colpiscono fegato e pancreas.

La digestione è una serie di processi di trasformazione che avvengono nel tratto digerente a partire dalla bocca fino all’intestino tenue, in cui gli enzimi digestivi hanno la funzione di scomporre i nutrienti assunti con la dieta (proteine, grassi e carboidrati) in componenti più piccoli, che possono così essere assorbiti e quindi utilizzati dall’organismo. L’efficienza di questi processi è influenzata anche dall’età: dopo i 40 anni pare si verifichi una riduzione della produzione di enzimi digestivi, con una minor efficienza del sistema digestivo e un’alterazione delle funzioni di fegato, pancreas e reni. Quindi, l’avanzare dell’età si fa sentire anche sul nostro sistema digerente!

Se non si è comunque abituati agli eccessi alimentari, la cattiva digestione può essere dovuta a una carenza degli enzimi digestivi, con rallentamento del transito del cibo nel tratto digerente e possibili manifestazioni di acidità di stomaco. La carenza o l’inefficienza degli enzimi digestivi è anche alla base di alcune tipologie di intolleranze alimentari caratterizzate da disturbi della digestione.

Gli enzimi digestivi sono secreti normalmente già nella bocca, poi nello stomaco e nel primo tratto dell'intestino tenue ad opera del pancreas. La cottura dei cibi altera la struttura dei nutrienti e diminuisce la loro digeribilità, quindi, gli enzimi digestivi naturali lavorano con più difficoltà. Tra quelli prodotti dal nostro organismo:

  • pepsina, tripsina e chimotripsina sono enzimi proteolitici o proteasi, che trasformano le proteine in molecole più piccole, gli aminoacidi;
  • lipasi, enzima lipolitico, scinde i grassi in glicerolo e acidi grassi;
  • lattasi scompone il lattosio, lo zucchero del latte;
  • amilasi promuove la scissione degli amidi, la cui attività è ridotta dopo i 60 anni e in presenza di allergie e infezioni.

La bromelina (estratta dal gambo d’ananas) e la papaina (dalla papaya) sono enzimi vegetali proteolitici, mentre la cellulasi è un enzima che scompone le fibre di frutta e verdura. La bromelina, inoltre, ha un effetto drenante che è importante per favorire i processi depurativi.

Per supportare la digestione e in tutti i casi di minor efficienza dell’attività enzimatica, l’assunzione di integratori alimentari a base di enzimi digestivi è utile, soprattutto per non sovraccaricare il pancreas e l’intestino tenue con lavoro extra e per consentire agli enzimi di svolgere anche altre funzioni nell’organismo. Si può osservare un effetto apprezzabile assumendo gli enzimi digestivi per un paio di mesi, anche per valutare un possibile miglioramento dei sintomi collegati alle intolleranze alimentari. Possono completare l’azione sulla digestione anche integratori con funzione antiacida e protettiva sulla mucosa dello stomaco.

In questo contesto si rivela efficace anche l’abbinamento di integratori con enzimi digestivi all’estratto di curcuma, noto per le interessanti proprietà antiossidanti, e protettive, contrastando la riduzione delle funzioni di fegato e vie biliari. Inoltre, l’attività degli enzimi digestivi è coadiuvata dai coenzimi, sostanze che intervengono nella loro attivazione e fondamentali nel metabolismo, come vitamine del gruppo B (soprattutto PP), vitamine A. C, K e i minerali zinco, magnesio, rame e calcio.

Altri consigli per una buona digestione sono:

  • accompagnare l’ingestione del cibo con una masticazione lenta e con la respirazione, in modo da controllare la voracità, assaporare meglio i cibi e rilassare la muscolatura liscia;
  • evitare di bere troppa acqua durante i pasti, per non diluire i succhi gastrici e rendere meno efficiente la digestione;
  • inserire spuntini leggeri tra i pasti principali, in modo da riequilibrare i livelli glicemici ed evitare pasti troppo abbondanti;
  • non mangiare poco prima di andare a dormire, perché durante questa fase il metabolismo è più lento;
  • non abbinare nei pasti proteine di diverso tipo (vegetali e animali ad esempio) e proteine con carboidrati complessi;
  • consumare la frutta almeno due ore di distanza dai pasti, in modo che il gonfiore che causa la sua digestione non si vada a sommare a quello prodotto dagli alimenti del pasto principale;
  • fare una camminata dopo il pasto contribuisce ad accelerare il metabolismo e contribuire positivamente al funzionamento dell’organismo;
  • tenere sotto controllo ansia e stress, che agendo sulla sensibilità della muscolatura liscia, influenzano la digestione;
  • concludere il pasto con una tisana digestiva alla menta che rilassa la muscolatura dello stomaco, o ai semi di finocchio per combattere il gonfiore.