Problemi ai denti? Prevenire è meglio che curare

Circa 20 milioni di italiani tra gli over 35 riportano di avere i sintomi di un’infiammazione gengivale: i fastidi ai denti non risparmiano nessuno purtroppo.
Preferire lo spazzolino elettrico e utilizzare dentifrici adeguati oltre al filo interdentale sono solo alcune delle buone pratiche da seguire per salvaguardare la salute della bocca, ma i punti cardine che permettono di mantenere la salute dei denti sono due: prevenzione e diagnosi precoce.
Prevenire è fondamentale per sfuggire all’insorgere di disturbi che, in casi gravi, potrebbero addirittura degenerare nella perdita dei denti.
Diagnosticare preventivamente un disturbo permette, invece, di riparare i danni prima che divengano irreparabili.
Ecco come fare.


Andare regolarmente dal dentista non basta
Una cattiva masticazione del cibo può determinare problemi di fermentazione o digestione difficile, quindi è importante avere denti sani e ben posizionati nell’arcata dentaria. Inoltre, una buona igiene orale è fondamentale per evitare problemi a gengive e smalto, come placca e carie.
La placca è una pellicola bianco-giallastra che si forma sui denti ed è costituita da residui di cibo e batteri, che si annidano negli interstizi e in prossimità delle gengive, scatenando problemi a queste ultime. Per la rimozione della placca gengivale dalla superficie dei denti è sufficiente uno spazzolamento corretto, mentre per la pulizia degli spazi tra i denti è richiesto l’uso del filo interdentale o meglio ancora, dello scovolino più adatto. Se ciò non avviene correttamente, la placca solidifica e forma il tartaro, che può ulteriormente infiammare le gengive determinando gengiviti.
Se le gengiviti vengono trascurate, possono arrivare a coinvolgere il tessuto osseo di sostegno determinando la paradontite.
Quando andate dal dentista per la visita di routine chiedete che venga eseguito anche il test PSR (Periodontal Screening and Recording - Screening e registrazione della salute parodontale), che serve a fare luce sugli eventuali sintomi di paradontite.
Si tratta di un’infiammazione delle gengive causata dai batteri presenti nella placca dentale, che magari non viene rimossa nel modo corretto a causa di scorrette pratiche di igiene orale. Resta la sesta malattia più diffusa al mondo e la prima a causare la perdita dei denti.
È un disturbo che nella maggior parte dei casi arreca gravi danni alla salute della bocca dato che ci si allarma quando ormai è troppo tardi.
Il test PSR, eseguito durante la visita di controllo, permette di individuare in pochi minuti se si soffre di paradontite grazie ad una particolare sonda che individua nel solco gengivale eventuali infiammazioni del tessuto vicino ai denti.
Se sono presenti la situazione viene valutata più accuratamente, mentre negli individui sani si rinforza la prevenzione.

La carie rappresenta un problema, soprattutto in caso di un’alimentazione ricca di zuccheri. 

Per la salute di denti e gengive, è importante spazzolare i denti dopo i pasti in modo accurato, soprattutto la sera. Lo spazzolino deve essere con setole non troppo dure e con punte arrotondate, non troppo grande. È necessario cambiare lo spazzolino ogni 2-3 mesi quando le setole sono consumate, perchè possono determinare danni alle gengive. Inoltre, l’uso di un dentifricio al fluoro aiuta a proteggere i denti dalla carie.

Relativamente alla pulizia, lo spazzolamento deve avvenire con lo spazzolino inclinato di 45 gradi dalla gengiva verso il dente e non viceversa o in direzione orizzontale rispetto all’arcata, poichè nel primo caso la placca non verrebbe rimossa, ma pressata sulle gengive, irritandole, mentre nel secondo caso verrebbe trascinata e riposizionate negli spazi tra i denti. L’operazione va ripetuta sia sulla parte esterna della dentatura che su quella interna. La pulizia della superficie masticatoria dei denti posteriori va effettuata dal dietro verso l'avanti e viceversa e poi eseguire lo spazzolamente laterale delle superfici anteriore e posteriore.

Nutrirsi in modo sano
Il Colleggio dei Docenti Universitari di Odontoiatria ha stilato la lista degli alimenti che aiutano a proteggere da placca e carie, sfatando alcuni miti e provocando un piacevole stupore: cioccolato fondente e vino rosso, per esempio, tendono la mano nella prevenzione delle patologie che colpiscono i denti.
Ci sono anche altri i cibi in grado di prevenire la carie e ridurre la perdita dello smalto: il cacao amaro contiene sostanze antibatteriche naturali che impediscono allo Streptococco Mutans di produrre il glucano, una sostanza che aiuta i germi ad attaccarsi ai denti creando le condizioni per il proliferare di pericoli per la salute dentale.
Anche il cioccolato, se fondente almeno all’80%, contribuisce a ridurre il rischio di carie. Soprattutto se non si mangia assieme a dessert ricchi di zuccheri e carboidrati che ne rendono vani gli effetti positivi. Inoltre, alimenti ricchi di fibre come cereali, pane integrale, frutta, verdura, legumi tengono puliti i denti facilitando l’eliminazione dei residui.

E in gravidanza?
La carie può colpire purtroppo anche durante il periodo di gravidanza.
Gli esperti indicano che sottoporsi a cure odontoiatriche nel periodo di gestazione crea meno timori rispetto al trattamento: gli strumenti in uso limitano al massimo il possibile coinvolgimento del bambino.
Soprattutto in questo caso, quindi, la regola prevenire è meglio che curare deve essere perseguita con particolare determinazione: le donne che prevedono di avere un bambino dovranno prestare attenzione alla cura dell’igiene dentale, e recarsi dal dentista per tempo in modo da regalarsi una gravidanza tranquilla.