Quando la cellulite non se ne vuole andare

Abbiamo sentito da sempre ripetere che la cellulite si combatte con lo sport, una sana dieta e assumendo molti liquidi. Tuttavia, nonostante i nostri sforzi, ad ogni primavera ci ritroviamo davanti allo specchio a scrutare le nostre zone critiche (fianchi, cosce e glutei) e a riflettere su quanto siamo disposte a fare per risolvere quest’antiestetico problema. Trovare la soluzione diventa così il nostro pensiero principale, in vista della stagione estiva, quando i vestiti più leggeri e le forme più scoperte invitano a fare qualcosa in più per la prova costume. Sicuramente un comportamento positivo è accettarsi così come si è, ma al giorno d’oggi la cellulite non è solo considerata un inestetismo. Viene definita come una malattia, propriamente pannicolopatia edemato fibro sclerotica (PEFS), che si manifesta con alterazioni a livello del tessuto adiposo, della pelle e del microcircolo, coinvolgendo derma e ipoderma.

Che tu sia magra o curvy, in età adolescente o meno giovane, la cellulite non fa distinzione e colpisce la maggior parte delle donne. Nella fase iniziale le cellule adipose aumentano di dimensioni (ipertrofia) e di numero (iperplasia), determinando l’accumulo di grasso nello strato sottocutaneo, poiché non viene utilizzato come fonte di energia. Se si verifica anche uno squilibrio dei sistemi venoso e linfatico, le cellule adipose insistono sul microcircolo, determinando la fuoriuscita di plasma negli spazi interstiziali e ritenzione idrica nei tessuti, che si infiammano con deposizione di tessuto fibrotico.

Cellulite in stadi

La gravità della cellulite dipende dalla compromissione della zona colpita, che diventa progressivamente più dolorante e dura al tatto. Nel primo stadio si verifica una ritenzione idrica dei tessuti (accumulo di liquidi negli spazi tra le cellule), con già i primi segni di pelle molle a ‘’buccia d’arancia’’. Quindi, le cellule adipose aumentano di dimensioni, si aggregano in noduli, e la pelle assume una consistenza pastosa, mentre si aggrava l’accumulo di liquidi, determinando la formazione di avvallamenti e depressioni più pronunciati. I tessuti sono più rigidi e si avverte dolore comprimendo le zone colpite, mentre la pelle è più fredda. Nel terzo stadio i noduli si ingrandiscono, con ulteriore perdita di elasticità del tessuto sottocutaneo, si manifestano insufficienza venosa e/o linfatica, ritenzione idrica e gli avvallamenti sono più visibili. Nell’ultimo stadio (cellulite sclerotica) il tessuto è ulteriormente compromesso con la comparsa di noduli più strutturati, che causano maggior dolore e la pelle, fredda, assume un aspetto a materasso.

Mentre fino al secondo stadio la condizione è reversibile ed è possibile intervenire con risultati apprezzabili, nel quarto stadio le modificazioni degenerano e diventano più profonde e difficili da risolvere, sono accompagnate da dolore costante, gambe pesanti e problemi di circolazione.

Come combatterla

Sicuramente l’esito del trattamento è legato allo stadio in cui si interviene: se si agisce durante i primi due stadi, quando la cellulite non è ancora dura, dolente, con la pelle fredda e opaca, si può tornare indietro con buoni risultati. La cellulite non si affronta solo perdendo peso corporeo, correggendo l’alimentazione e praticando sport, ma una strategia molto efficace è ricorrere ad un trattamento medicinale: interviene sulle cause che la determinano, impedendone la progressione verso gli stadi più gravi. Le cause principali della cellulite sono ritenzione idrica e alterazione della funzionalità circolatoria venosa e linfatica; due principi attivi sono in grado di agire sulle cause:

  • levotiroxina, che favorisce la termogenesi nelle cellule adipose a partire dagli acidi grassi, con una riduzione delle loro dimensioni. Contrasta la degenerazione fibrotica con formazione di noduli, tipica della pelle a ‘’buccia d'arancia’’;
  • escina, di origine naturale dall’ippocastano, che migliora la funzionalità del microcircolo, rinforzando le pareti dei capillari ed il loro tono, e riducendo così il fenomeno della ritenzione idrica.

La farmacista consiglia


Un trattamento mirato a base di levotiroxina ed escina è Somatoline emulsione in bustine (o in flacone dosatore), unica specialità medicinale indicata per contrastare gli stati di adiposità accompagnati da cellulite. A differenza dei classici prodotti cosmetici agisce sulle cause della cellulite con esiti visibili sul tessuto già dopo le prime due settimane di applicazione: migliora il microcircolo, favorisce l’eliminazione dei liquidi e l’aspetto della pelle.

Come si applica?

Per i primi 2 giorni di trattamento il dosaggio giornaliero è di 2 bustine al giorno (o 8 erogazioni) totali sulle zone interessate. Nei giorni successivi si continua con l’applicazione di 1 bustina al giorno (o 4 erogazioni) totali sulle zone interessate. Se i sintomi della cellulite non sono gravi, puoi decidere di applicare Somatoline emulsione a giorni alterni. Ciascun ciclo di trattamento può durare da un minimo di 15-20 giorni ad un massimo di 2 o 3 mesi, da ripetere più volte durante l’anno.

Prima di applicare il prodotto, per ottimizzare i risultati, puoi preparare la pelle con l’esfoliazione tramite scrub in modo da eliminare lo strato di cellule morte e favorire così la sua penetrazione. Quindi, Somatoline emulsione si applica su pelle pulita e asciutta.

Fondamentale è il massaggio: ha effetti riattivante sul microcircolo e sul sistema linfatico, tonificante sulla pelle e aiuta a smaltire i liquidi accumulati. Deve essere praticato:

  1. dal basso verso l’alto, per favorire la circolazione su cosce e glutei;
  2. con una certa pressione sulla pelle, eventualmente pizzicandola con movimenti circolari, per una maggiore efficacia del prodotto;
  3. per almeno dieci minuti.

Puoi concludere il trattamento sollevando le gambe per favorire il drenaggio linfatico dei liquidi.

Somatoline Buste