Gli spray nasali decongestionanti hanno effetti collaterali?

È più difficile respirare se si è colpiti da un raffreddore o un’influenza: la sensazione di avere il naso chiuso è fastidiosa durante il giorno e ostacola un sonno riposante. I primi rimedi che vengono in mente per trovare sollievo sono gli spray nasali decongestionanti. Nafazolina, xilometazolina, ossimetazolina sono i principi attivi più utilizzati negli spray nasali disponibili in parafarmacia: sono noti come farmaci decongestionanti, appunto, per la loro azione contro la congestione nasale, sintomo che caratterizza diverse patologie del tratto respiratorio, come influenza e raffreddore, sinusiti e riniti allergiche. La sensazione di naso chiuso è dovuta all’infiammazione della mucosa respiratoria, con vasodilatazione, gonfiore e accumulo di secrezioni.

Gli spray nasali decongestionanti agiscono su specifici recettori presenti sulla mucosa dei vasi sanguigni nasali causando una vasocostrizione locale: il risultato è una riduzione dell’afflusso di sangue e del gonfiore con la liberazione delle cavità nasali. Non andrebbero utilizzati spesso (sono indicate 1-2 nebulizzazioni in ciascuna narice, 2-3 volte al giorno), sono adatti sopra i 12 anni di età e per una terapia di qualche giorno. Tuttavia, gli spray nasali decongestionanti, pur essendo efficaci nel dare un sollievo immediato, non sono innocui. Il loro uso può creare dipendenza: è necessaria una dose sempre maggiore per avere lo stesso effetto e sembrano peggiorare la congestione nasale con l’esaurimento dell’effetto del farmaco. Ciò può condurre a nebulizzare questi spray sempre più spesso e a distanza ravvicinata fino all’abuso, peggiorando la situazione di partenza.

Gli spray nasali a base di antistaminici non causano dipendenza e danni e sono più indicati in caso di rinite allergica, inoltre, possono essere impiegati per lunghi periodi di tempo data la loro miglior tollerabilità.

Alternative?

Se si verificano danni nasali e secchezza possono dare sollievo alcune pomate nasali lenitive e l’uso dell’umidificatore. Ma per evitare gli effetti collaterali e l’abuso dei farmaci decongestionanti, altre strategie che si possono applicare per liberare il naso sono:

  • l’inalazione di farmaci mucolitici attraverso aerosolterapia per fluidificare il muco e favorirne l’eliminazione;
  • aerosolterapia a base di soluzione fisiologica oppure lavaggi nasali. Per migliorare l’azione dei farmaci e della soluzione fisiologica a livello della mucosa nasale è meglio inalare l’aerosol attraverso la forcella nasale;
  • prodotti a base di N-acetilcisteina disponibili in spray nasale o in formulazioni per via orale;
  • spray all’acqua di Sirmione, all’acqua di mare isotonica o ipertonica, indicati sia per gli adulti che per i bambini. La pulizia delle cavità nasali è una pratica importante sia per contrastare la congestione nasale collegata a raffreddore e influenza, sia nei disturbi di tipo allergico;
  • spray Fitonasal concentrato con complessi vegetali, che non contiene decongestionanti vasocostrittori e, grazie al suo innovativo meccanismo d’azione decongestionante non farmacologico e protettivo della mucosa, non crea assuefazione, non secca la mucosa, non irrita e può essere utilizzato frequentemente anche per periodi prolungati;
  • spray a base di argento colloidale, disinfettante e idratante della mucosa nasale;
  • suffumigi con oli essenziali, come gli oli essenziali di eucalipto, menta o tea tree dalle proprietà balsamiche e decongestionanti naturali;
  • l’applicazione esterna sulla pelle di cerotti nasali, in grado di favorire, mediante azione meccanica, la dilatazione delle cavità nasali e, quindi, la respirazione. Non liberano il naso direttamente, ma possono migliorare la qualità del riposo notturno.

Le alternative ai farmaci nasali decongestionanti sono molte, ma se è difficile farne a meno, si possono alternare a spray non medicati in modo da evitare il rischio di assuefazione.